(già rappresentato alla Scala nel 1787).

A partire dai primi anni Novanta del Settecento, a causa di problemi di salute, la sua produzione operistica subì un notevole calo. Nel 1797, mise in scena la sua ultima opera italiana, poiché da quel momento in poi compose esclusivamente opere in lingua francese. Nonostante ciò, la sua opéra comique mantenne evidenti influssi dell'opera buffa napoletana. Nel 1802, dopo aver rappresentato il suo ultimo lavoro teatrale, decise di abbandonare i palcoscenici1 per dedicarsi interamente all'insegnamento.

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Nicola o Niccolò Conforto fu un compositore napoletano la cui carriera, dopo un solido avvio in Italia, si sviluppò significativamente sul panorama internazionale. Dopo gli studi musicali al conservatorio di Santa Maria di Loreto, dove ebbe come maestri Francesco Mancini e Giovanni Fischietti, Conforto si fece conoscere in Italia con opere buffe e serie, tra cui l'apprezzatissimo Antigono del 1750, che venne rappresentato con grande successo al Teatro San Carlo di Napoli.

La sua fama non tardò a varcare i confini della penisola. Già nel 1757, Antigono fu ripresa a Londra, dove riscosse un notevole successo con ben undici repliche, segnando un importante passo nella sua affermazione europea. Questo successo non passò inosservato, e le sue capacità compositive furono riconosciute anche in contesti diplomatici: nel 1751, l'ambasciatore cesareo a Napoli gli commissionò la cantata a quattro voci Gli orti esperidi, eseguita in occasione del compleanno dell'imperatrice Maria Teresa.

Tuttavia, il culmine della sua carriera internazionale si raggiunse a Madrid. Nel 1755, su invito del celebre castrato Farinelli, allora direttore degli spettacoli della corte borbonica, Conforto si trasferì definitivamente in Spagna. Qui, ricoprì la prestigiosa posizione di compositore di corte per i re Fernando VI e Carlo III. Per i teatri del Buen Retiro e di Aranjuez, compose ulteriori opere serie e serenate.

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